
Di Luca Porcari, Presidente
Questo è stato il primo evento online dell’anno: un momento di confronto molto interessante in cui diversi esperti hanno voluto offrire il loro punto di vista a valle dell’introduzione delle principali tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0, ovvero RPA, AI, IoT. Moderatori di quest’ora e mezza di lavori eravamo io, Vincenzo Marchica e Flavia Marzano. Molti sono stati i temi trattati apertamente e con passione: tecnologie innovative, impatti sociali e legali, mindset agile ed approccio smart, sia nel settore privato che nella pubblica amministrazione.
A tal proposito ho voluto riportare di seguito alcuni spunti dei nostri esperti più attivi durante il meetup:
Vincenzo Marchica: “Introdurre l’RPA permette di migliorare la qualità di vita per il dipendente. In un mondo che si sta automatizzando e robotizzando, occorre focalizzarci sempre di più su noi stessi e su ciò che le macchine difficilmente impareranno, come per esempio la creatività e l’empatia”
Marco Armoni: “Con tutta questa tecnologia si rischia di diventare troppo digitali e perdere un pò della nostra umanità. Occorre sempre mantenere il controllo su di noi e sulle macchine che inventiamo”
Giovanni Brunoro: “Il mezzo digitale, percepito da molti intellettuali come un aspetto negativo della nostra vita, è adesso entrato nei nostri affetti, poiché ci consente di stare insieme in questo difficile periodo”
Michele Iaselli: “Parlando di RPA, la figura dell’automa non è più oggetto di diritto ma soggetto di diritto, alla stregua dell’essere umano, ma ancora non ci sono delle regolamentazioni chiare in merito all’introduzione dei dispositivi robotici, inclusi i software”
Flavia Marzano: “La progettazione di servizi pubblici deve partire dalle esigenze dell’utente e garantire usabilità e accessibilità. Mettendo a fattor comune competenze ed esperienze provenienti da più stakeholder si ottengono sempre risultati migliori. Per garantire l’efficacia del lavoro agile è essenziale saper dare obiettivi misurabili e partire dalla corretta lettura dei dati”
Fabio Lisca: “L’Agility organizzativa prevede che i team siano autonomi e auto-organizzati. L’Agility è un mindset, quindi un insieme di metodologie (più di 80). È solo partendo dal mindset che si può costruire un modello operativo Agile che utilizza le tecnologie per stabilire una relazione unica con i propri clienti. Non si da Agility se non si parte dalla customer centricity“